LA POLITICA CIVILE

Dal punto di vista politico ed amministrativo, nel suo breve impero, Giuliano cercò di riorganizzare lo Stato, ripristinando dove possibile i valori tradizionali romani; rientrò in questo ambito la sua riforma ed il rafforzamento del Senato di Costantinopoli, ma anche la sua particolare attenzione alla tradizionale autonomia delle amministrazioni cittadine, una questione molto sentita dalle aristocrazie urbane, che sopportavano sempre più mal volentieri la pressione politica e fiscale esercitata dal potere centrale.
Le amministrazioni cittadine furono in particolare agevolate attraverso una politica fiscale meno opprimente rispetto al passato, che si realizzò ad esempio nel rendere volontario il dono dell’aurum coronarium (la corona d’oro che le città erano tenute a donare al nuovo imperatore) o nel ridurre il costo del sistema di posta pubblica.
Le minori entrate furono compensate mediante una generale riorganizzazione del sistema fiscale ed un rafforzamento dei controlli, nonché attraverso la soppressione delle esenzioni fiscali che Costantino aveva concesso al clero; molte proprietà che erano state trasferite alla Chiesa, tornarono inoltre in possesso delle amministrazioni cittadine.
Come già aveva fatto alcuni decenni prima Diocleziano, anche Giuliano tentò di introdurre un calmiere dei prezzi, finalizzato a mettere un freno alle manovre speculative dei commercianti, che si ripercuotevano pesantemente sugli strati più poveri della popolazione.

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