FONTI COEVE

Tra le fonti per lo studio di Giuliano, oltre alle opere dello stesso imperatore, sono degne di particolare nota:
► le Storie di Ammiano Marcellino. Scritte a Roma nel 390, coprivano la storia imperiale da Nerva, nel 96, alla morte di Valente, nel 378, ma dei trentuno libri che lo componevano ci sono pervenuti solo gli ultimi diciotto (dal XIV in poi, iniziando con l’inverno del 353-354 d.C.). Servì come ufficiale nell’esercito di Giuliano nel corso della sfortunata spedizione contro la Persia ed è pertanto da considerarsi una fonte a lui favorevole; ciò nonostante, Ammiano, pagano, non mancò di mostrarsi critico verso l’attenzione di Giuliano alle questioni religiose che, a suo parere, erano marginali rispetto ai problemi politici e militari;
► il Breviario dalla fondazione di Roma di Eutropio, un compendio di storia romana composto intorno al 369 su invito dell’imperatore Valente. Eutropio, come Ammiano Marcellino, conobbe Giuliano sui campi di battaglia e ne ammirò le doti fisiche e morali;
► le Orazioni (IV e V) di Gregorio di Nazianzo, due invettive contro Giuliano, suo coetaneo e condiscepolo (ad Atene);
► le Orazioni (XII, XIII, XV, XVI, XVII, XVIII e XXIV) di Libanio, retore di Antiochia, pagano, ammiratore di Giuliano, autore di un gruppo di discorsi rivolti all’imperatore;
► il Panegirico (gratiarum actio) di Mamertino, un ringraziamento recitato, come d’uso, in occasione della sua nomina a console, nel 362;
► il Codice Teodosiano, raccolta di leggi compilata per ordine di Teodosio II, pubblicata nel 438.

Nessun commento:

Posta un commento